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Non era nato editore il fondatore di SilvanaEditoriale, Amilcare Pizzi. Giovane diplomato alla Scuola del Libro di Milano, aveva acquistato nel 1914 la prima “pedalina” utilizzando le 2000 lire offertegli a titolo di ingaggio dal Milan FC, squadra in cui giocava con passione, e dando inizio, all’età di 23 anni, all’attività di stampatore.
Lo stabilimento di corso Roma cominciò a lavorare per diversi editori milanesi e nazionali, e la nuova denominazione Pizzi&Pizio, assunta dall’azienda con l’ingresso nella società dell’amico tipografo Pietro Pizio, sarà un marchio che apparirà per molti anni sui principali manifesti pubblicitari e cinematografici stampati in Italia.
L’attenzione per la qualità delle illustrazioni, la sperimentazione di nuove formule e l’investimento pioneristico in macchinari sempre più moderni fecero consolidare la fama dell’azienda, il cui successo non solo non si arrestò quando i due stabilimenti di corso Roma e via Panizzi vennero distrutti dai bombardamenti del 1943, ma anzi crebbe nei decenni successivi, portando l’Amilcare Pizzi Spa, trasferitasi nel 1965 nel nuovo stabilimento di Cinisello Balsamo, a imporsi sul mercato internazionale.

 

Non era nato editore dunque, il lungimirante stampatore Amilcare Pizzi, ma ciò che lo spinse a diventare anche editore fu il desiderio di tramandare il nome dell’amatissima figlia, Silvana, mancata prematuramente nel 1944.
La collezione a lei dedicata venne inaugurata nel 1945 con un volume su Giotto commentato da Carlo Carrà, cui seguiranno altri titoli dedicati ai grandi artisti italiani, come Masaccio, Tiepolo e il celebre volume su Mantegna, a oggi unica e preziosa testimonianza a colori degli affreschi della basilica degli Eremitani a Padova, bombardata pochi giorni dopo la campagna fotografica effettuata dallo stesso Amilcare.
 Nel 1948 la SilvanaEditoriale d’Arte venne costituita come casa editrice autonoma: sin dagli esordi, la sua attività si è indirizzata al settore dei libri d’arte, instaurando importanti accordi di coedizione con editori americani ed europei.
Significative di questo periodo sono state la prima edizione integrale in lingua italiana delle lettere di Vincent Van Gogh e la collana “Collezione Silvana. Monumenti della civiltà pittorica italiana”.
Nei primi anni ’70 SilvanaEditoriale conquista un ruolo di leadership nel settore della realizzazione e distribuzione di volumi commissionati da numerosi istituti bancari, interessati alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico presente nei territori di competenza: sono di questi anni le collane con il gruppo Cariplo, con il gruppo San Paolo, con il Credito Italiano, con la Ras.


Con l’inizio degli anni ’90 viene ridefinito l’assetto della casa editrice, che inizia a proporsi nel settore delle mostre e degli eventi espositivi non solo come realizzatrice di cataloghi, ma anche come riferimento nella gestione dell’iniziativa, dal finanziamento all’organizzazione fino alla promozione. 
A inaugurare questa nuova attività, la mostra “ La Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci” (Roma, Milano, Firenze, ottobre 1998 – gennaio 1999), cui seguiranno, solo per citarne alcune, “Parmigianino e il manierismo europeo”, (Parma, febbraio-settembre 2003), “Duccio. Alle origini della pittura senese”, (Siena, ottobre 2003 – marzo 2004) e le manifestazioni in onore di “Perugino il divin pittore” (Umbria, febbraio-luglio 2004).
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